What’s happened?
Il caldo record di settimana scorsa ha fatto registrare un aumento importante del prezzo dell’energia, a causa dei maggiori consumi per il raffrescamento di attività e abitazioni. La produzione eolica è ancora in crisi per la bassa ventosità, a vantaggio della produzione tradizionale a gas.
Nello specifico…
Settimana scorsa è stato registrato un incremento del prezzo spot dell’energia elettrica di quasi il 24%: questo è stato l’effetto dell’ondata di caldo torrido che ha colpito il nostro Paese e che ha portato un aumento dei consumi energetici intorno al 5%.
In particolar modo l’aumento dei consumi ha inciso maggiormente nelle ore lavorative, durante le quali è stato fatto un utilizzo più intenso ed elevato del condizionamento per rinfrescare attività commerciali e abitazioni private.
Oltre a ciò, la scarsa ventosità ha, ancora una volta, giocato un ruolo fondamentale: è stata richiesta infatti una maggiore produzione tradizionale con gas, che è tornata a coprire quasi la metà della domanda, mentre le fonti rinnovabili si sono fermate sotto il 35% del fabbisogno energetico nazionale.
A livello europeo si nota una situazione opposta: nelle zone più a Nord, grazie alla notevole ventosità registrata nel mar Baltico e nel Mare del Nord, i prezzi sono risultati in diminuzione.