E’ possibile immagazzinare energia rinnovabile grazie al ferro?

What’s happened?

Un’azienda americana sta sperimentando delle batterie alternative basate sul ferro: la domanda di batterie al litio (utilizzate anche per immagazzinare l’energia proveniente da fonti rinnovabili) nell’ultimo periodo è infatti cresciuta in modo esponenziale, causando un’impennata del prezzo delle materie prime necessarie per la produzione.

Nello specifico…

In contemporanea con limiti per le emissioni di CO2 sempre più stringenti a livello globale, la domanda di batterie per i dispositivi elettronici è cresciuta esponenzialmente, causando in pochi mesi un raddoppiamento del prezzo del litio, la materia prima principale per le attuali batterie.

Al momento queste batterie sono anche l’unico metodo per immagazzinare l’energia proveniente dalle fonti rinnovabili, che ha la caratteristica di non essere prevedibile in quanto dipendente da fenomeni naturali.

Un’azienda tech americana sta studiando e testando un nuovo tipo di batteria basata sul ferro (minerale economico e diffuso ovunque), che funzionerebbe grazie al meccanismo di scambio dell’ossigeno tra le celle di ferro: quest’ultimo a contatto con l’ossigeno infatti si arrugginisce, per poi tornare nello stato normale una volta eliminato l’ossigeno.

Controllando questa reazione, che consentirebbe la conservazione e il rilascio di energia, questa batteria alternativa potrebbe quindi fornire 100 ore di energia consecutive a un decimo del costo di una classica batteria al litio, garantendo perciò un sistema efficiente ed economico per rilasciare, solo nel momento del bisogno, l’energia rinnovabile prodotta.

 

Fonte: adnkronos.com

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